Il Pantheon di Roma è uno dei più famosi monumenti delle città, quotidianamente è visitato da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo e situato nel centro storico della capitale vicino ad Hotel di Roma, B&B di Roma e Residence di Roma.
Il primo Pantheon di Roma fu edificato nel 27 a.C. per volere dell'Imperatore Marco Vespasiano Agrippa come riporta l'iscrizione “M. AGRIPPA. L. F. COS. TERTIUM. FECIT" (Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, costruì) ma fu distrutto quasi interamente in un incendio dell'80 a.C.
Il Pantheon che oggi noi ammiriamo fu costruito sui resti di quello originario su commissione dell'Imperatore Adriano intorno al 128.
La particolarità e la bellezza del Pantheon di Roma risiede essenzialmente nel Pronao, questo è formato da otto colonne in facciata e quattro sui lati.
Una volta entrati all'interno del Pantheon lo spettacolo che vi si prospetta è unico al mondo: due file di quattro colonne dividono lo spazio in tre navate, la prima navata posta al centro è al più ampia e conduce alla grande porta di accesso della cella, mentre le due navate laterali terminano su delle rientranze che un tempo ospitavano le statue degli imperatori Augusto e Agrippa.
Intorno al XV secolo furono eseguiti degli splendidi affreschi rinascimentali all'interno del Pantheon di Roma, va ricordato che il Rinascimento nasce come studio delle proporzioni dell'arte classica e Brunelleschi, Donatello e Masaccio durante il loro primo soggiorno a Roma si soffermano a studiare i vari monumenti storici della città fra i quali proprio il Pantheon.
Fra gli affreschi che si possono ammirare all'interno del Pantheon il più famoso è sicuramente quello che raffigura l'Annunciazione di Melozzo da Forlì situato all'entrata dell'edificio.
Il Pantheon è etimologicamente “Il tempio di tutti gli dei” ma già nel 1400 non veniva utilizzato solo come tempio ma anche come monumento funebre, è proprio qui che sono collocate le tombe degli artisti: Raffaello Sanzio, Annibale Carracci, Baldassarre Peruzzi e del musicista Arcangelo Corelli; ma soprattutto le tombe dei re d'Italia come Vittorio Emanuele II, la consorte regina Margherita e il figlio Umberto I.
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